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1) Dizion. 5° Ed. .
FRATE.
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FRATE.
Definiz: Sost. masc. Colui che ha vestito l'abito di un dato ordine religioso, e ne professa la regola.
Dal lat. frater, Fratello. –
Esempio: Test. Beatr. 77: Item a cattuno degli altri frati [Predicatori], che saranno di questo convento di santa Maria Novella, L. 1.
Esempio: Dant. Inf. 19: Io stava come il frate che confessa Lo perfido assassin.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 71: Il frate vedendola, ed estimandola gentil donna, l'ascoltò volentieri.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 13: Non dico vi facciate frate o prete; ma dico diate modo al vostro vivere.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 10: In brieve tempo vennono in numero di monaci più di quaranta.... Morto il cardinale, lasciò la badia libera a' frati, e fu più assai quello vi mise del suo, che quello ne cavò.
Esempio: Castigl. Corteg. V. 186: Tanto piacer, disse, avete di dir mal de' frati, che fuor d'ogni proposito siete entrato in questo ragionamento.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 68: Frati bianchi, neri e bigi.
Esempio: Bern. Orl. 67, 4: O santi antichi, incorrotti giudicj, Che non volevan prete far nè frate Chi non era d'età, chi non aveva ec.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 109: Concepiscila (la lettera) come la scriverebbe un frate, e poi falla tutta a rovescio.
Esempio: Lett. Pros. Fior. IV, 1, 238: Infinite altre simili o curiosità o empietà, che si debbano chiamare, si trovano in questa opera; ed a carte 347, 463, e altrove, moltissimi luoghi di scrittori.... contro frati, monaci, ec.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 5, 70: La storia è corta corta: giovinetto Mi feci frate, ed andato a Livorno, ec.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 2, 395: Queste voci usava spesso, spinto dall'indegnazione, che provava pei costumi trascorsi dei cherici, massime dei frati, che, stando fuori dei conventi, facevano di ogni erba fascio.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 126: Sarà sempre stimato un frate dotto.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 273: Voltaire aveva del frate quanto egli aveva del ciamberlano; che è dire, pur molto.
Definiz: § I. Si premette al nome della persona che si vuol designare con la qualità sua di religioso. –
Esempio: Test. Beatr. 77: Item a frate Paolo da Prato del detto ordine, se vivo in quel tempo, L. III.
Esempio: Dant. Inf. 22: Ed ei rispose: Fu frate Gomita, Quel di Gallura, vasel d'ogni froda, Ch'ebbe ec.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 101: Era questo frate Cipolla di persona piccolo, di pelo rosso, e lieto nel viso ed il miglior brigante del mondo.
Esempio: Leggend. SS. BB. 2, 119: Ebbi queste cose da frate Francesco, uomo antico di 85 anni, ec.
Esempio: Machiav. Comm. 206: Oh! frate Alberigo, ch'è di voi? F. A. Bene al piacer vostro.
Esempio: Nard. Stor. 1, 32: Fecero pertanto cinque altri oratori, tra' quali fu frate Girolamo Savonarola.
Esempio: Red. Lett. Occh. 5: Questa Cronaca fu principiata da frate Bartolommeo da San Concordio, predicatore famoso.
Esempio: E Red. Lett. Occh. 9: Fiorì nel tempo di frate Alessandro Spina, ec.
Definiz: § II. Si usò pure di preporlo al nome di Bizzochi o Pinzocheri. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 93: Don Felice insegna a frate Puccio come egli diverrà beato, faccendo una sua penitenzia.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 99: Si fece bizzoco di quegli di San Francesco e fu chiamato frate Puccio.
Definiz: § III. Riceve varj aggiunti, come frate Cappuccino, frate Certosino, frate Conventuale, frate dell'Osservanza, frate della Penitenza, frate Domenicano, frate Eremitano, frate Francescano, frate Mendicante, frate Minore, frate Predicatore, frate Zoccolante, e va' discorrendo; i quali ne determinano l'Ordine, e si dichiarano ai loro luoghi. –
Esempio: Test. Beatr. 77: In prima, a' frati Minori da S. Croce a Tempio, L. c.
Esempio: Dant. Inf. 23: N'andavam l'un dinanzi, e l'altro dopo, Come i frati Minor vanno per via.
Esempio: Vill. G. 220: Vietò tutte le ordini de' frati mendicanti.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 94: Si puote confessare ogni persona laica e secolare, uomo o femmina che sia, di qualunque stato e condizione, a' frati Predicatori.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 101: Un de' frati di santo Antonio, il cui nome era frate Cipolla.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 10: Era stato sotterrato in uno avello fuori della chiesa de' frati Minori.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 105: Maestro Ubertino di Fetto Ubertini in teologia, frate eremitano.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 9: Volle che Cosimo acconciasse quello luogo per i frati dell'Osservanza di santo Domenico.
Esempio: E Vespas. Vit. Uom. ill. 11: Era il luogo dell'Alvernia in mano di conventuali, e ridusselo in osservanza, e rendello a questi frati dell'Osservanza di santo Francesco.
Esempio: Tass. Lett. 2, 73: Non veggio perchè, quasi nuovo areopagita, il frate domenicano dovesse contra me incrudelire.
Esempio: Dav. Scism. 364: Vedendo essere in grandissima fede di santità i frati Certosini, Brigidini e Zoccolanti, ec.
Esempio: Baldin. Decenn. 2, 57: Ciò riconoscesi particolarmente nel chiostro de' frati Domenicani di Bologna.
Esempio: Lam. Ant. tosc. 1, LXXII: Questo nuovo monastero fu poi edificato: e il Capitolo fiorentino, e i frati Minori del convento di Firenze supplicarono papa Giovanni a concedere alle monache, che ec.
Esempio: E Lam. Ant. tosc. 2, 593: Con tutto ciò non voglio tralasciar di dire, che molte e molte volte i frati di san Domenico.... hanno avuto da' papi speciali commissioni d'inquisire in Firenze.
Definiz: § IV. Riceve altresì varie determinazioni, che ne qualificano l'ufficio e il grado; come frate da messa, frate laico, frateconverso, e, come si disse, frate da cucina. –
Esempio: Leggend. SS. BB. 2, 120: Me ne disse (queste cose) frate Piero converso, che si parlò con lei centinaia di volte.
Esempio: Bern. Rim. burl. V. 110: Ell'è sol quella che ci fa diversi E differenti da gli altri animali, Come i frati da messa da i conversi.
Esempio: Papin. Lez. Burch. 73: Bisogna dire che lì Frate da cucina, vale cucinaio, o, come per ischerno si dice, Frate brodaio, ec.
Definiz: § V. Frati del Palagio, si chiamarono in alcune repubbliche italiane del Medio evo Quei frati che abitavano nel palazzo della Signoria, e ai quali erano affidati alcuni ufficj importanti e gelosi, come degli squittinj, dei catasti, della Camera del Comune, della Camera dell'arme, ed altresì la custodia del sigillo del Comune, onde anche si dissero Frati del suggello. –
Esempio: Vill. G. 370: S'ordinò che nè Podestà nè Priori tenessono il suggello del Comune, ma fecerne guardiani e cancellieri i Frati conversi di Settimo, che stanno nella Camera dell'arme del Palagio de' Priori.
Esempio: Albizz. Commiss. 3, 167: Debbano nelle mani del Frate e in sul libro de' Vangeli iurare di rendere le fave, ec.
Esempio: E Albizz. Commiss. appr.: Debbasi poi quel bossolo pigliare per lo Cancelliere e il Notaio delle Riformagioni, e vedere in segreto, insieme col Frate del suggello e due Religiosi forestieri che si deputino pei Signori, e di diverse regole.
Esempio: Varch. Stor. 1, 303: Bisognava che dinanzi a i Frati del suggello di Palazzo giurasse d'osservare.... tutte e ciascuna delle sopra dette cose.
Esempio: Pitt. I. Istor. fior. 332: Faccino due cedole ed in ciascuna scrivino 35, e poi l'imborsino, ed a sorte ne faccino trarre una da uno de' Frati del Palagio, alla presenzia de' Signori.
Definiz: § VI. Per Compagno in un dato ordine religioso. –
Esempio: Fiorett. S. Franc. 7: Al principio e cominciamento dell'Ordine, quando erano pochi frati e non erano ancora presi i luoghi, santo Francesco per sua divozione andò a Santo Iacopo di Galizia, e menò seco alquanti frati.
Esempio: Dant. Parad. 10: Questi, che m'è a destra più vicino, Frate e maestro fummi.
Esempio: E Dant. Parad. 11: Ai frati suoi, sì com'a giuste erede, Raccomandò la sua donna più cara, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 22: Qui son li frati miei, che dentro a' chiostri Fermar li piedi e tennero il cuor saldo.
Definiz: § VII. Frate, si disse pure a Chi apparteneva a certi Ordini cavallereschi, istituiti a fine di carità o di religione. –
Esempio: Dant. Inf. 23: Frati Godenti fummo, e bolognesi.
Esempio: E Dant. Inf. 33: Io son frate Alberigo.
Esempio: Stat. Pot. Fir. 4, 73: Quelli cavalieri, li quali sono chiamati Frati Godenti, sieno tenuti di pagare le libbre, e di fare le fazioni delle cose del Comune di Firenze.
Definiz: § VIII. E Frati si disse anche ai Canonici regolari. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 10: Era la Badia di Fiesole in mano d'uno abbate.... Eugenio glie la tolse, e misevi i Canonici regulari di Santo Agostino. Di poi Cosimo de' Medici.... dette a' detti frati Santa Maria della Neve.
Definiz: § IX. Frati, con qualche compimento che ne determini l'ordine o il luogo di residenza, talora prendesi figuratam. pel Convento o la Chiesa di essi frati. –
Esempio: Ghibert. Comment. 19: Stefano fu egregissimo dottore. Fece ne' Frati di Santo Agostino in Firenze, nel chiostro primo, tre istorie.
Definiz: § X. Frate, vale anche Fratello; ma in tal senso oggi non si uberebbe che in poesia. –
Esempio: Dant. Parad. 8: E se mio frate questo antivedesse, L'avara povertà di Catalogna Già fuggiria, ec.
Esempio: E Dant. Parad. 15: Moronto fu mio frate, ed Eliseo.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 243: Li Cartaginesi in quel luogo alli Fileni frati feciono e consegrarono altari e altri onori.
Esempio: Vill. G. 919: E come furono a cavallo, il re disse al duca di Durazo: Menatemi ove fu morto Andreas mio frate.
Definiz: § XI. E particolarmente detto di frati Cardinali, in quanto il Papa li chiama fratelli. –
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 3, 19: Ad onore e reverenzia de la Santa Chiesa di Roma, e del nostro signore messer lo Papa, e de' frati segnori Cardinali e di messer lo Vescovo di Firenze, ec.
Esempio: Stat. Part. Guelf. 4: Ad onore e reverenza del dotto nostro Signore Idio,... e de la santa Chiesa romana, e del santissimo padre e signore messere Benedetto papa duodecimo sommo pontefice e de' suoi successori, e de' suoi frati Cardinali, ec.
Definiz: § XII. Detto per similit. anche di cose. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 8: I fiumi dell'Esperia non fur meno Degli altri frati lor secchi ed asciutti.
Esempio: Varch. Boez. 24: Ond'or tutta si vede Lucente, e piena al frate suo rivolta, Coprir la luna le stelle minori.
Esempio: Rot. Poes. 1, 3: E se quando la figlia di Peneo Fuggì dinanzi al frate della Luna, Foste voi giunta, ec.
Definiz: § XIII. Frate, fu denominazione di amorevolezza e di affetto, nel senso di Compagno, Amico. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 166 t.: Che 'l frate aiutato dal frate, è come una ferma città.
Esempio: Dant. Inf. 26: O frati, dissi, che per cento milia Perigli siete giunti all'Occidente.
Esempio: E Dant. Purg. 21: E' gli disse: Frate, Non far; chè tu se' ombra, e ombra vedi.
Esempio: E Dant. Purg. 23: O dolce frate, che vuoi tu ch'io dica?
Esempio: Petr. Rim. 1, 126: Ben si può dire a me: Frate, tu vai Mostrando altrui la via.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 178: Il menò dentro in una cella terrena, e dice: Cola, che buone novelle? Dice Cola: Frate mio, io vegno a te, e con gran fidanza e con grande amore.
Definiz: § XIV. E per sentimento di carità verso ogni creatura, trovasi riferito a cose e ad animali. –
Esempio: S. Franc. Cant. Sol. 370: Laudato sia, Dio mio Signore, con tute le toe creature; specialmente messere lo frate Sole.... Laudato sia, mio Signore, per frate foco.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 39: Frate lupo, tu fai molti danni in queste parti, ed hai fatti grandi malificj;... per la qual cosa tu se' degno delle forche, come ladro.... Ma io voglio, frate lupo, far la pace fra te e costoro.
Esempio: E Fiorett. S. Franc. 40: Frate lupo, io ti comando nel nome di Gesù Cristo che tu venga ora meco.
Definiz: § XV. Frati si chiamano Quei bachi da seta i quali non possono pel freddo metter fuori la seta, o la mettono fuori a stento, e intanto si accorciano, rientrando in sè stessi, e cominciando a pigliar la forma di crisalide. –
Esempio: Lambr. Bach. Set. 171: In una guisa o nell'altra, o per frati che caschino intirizziti, o per bachi uccisi dalla seta non potuta uscire, si ha certamente nel bosco la maggior perdita di bachi.
Esempio: E Lambr. Bach. Set. 264: Esposti i frati al vapore d'acqua calduccina, si rianno.
Definiz: § XVI. Frate è nome volgare d'un Pesce di mare, che ha una sola pinna dorsale, la bocca grande e armata di forti e acuti denti, che si nutrisce di pesci o di piccoli crostacei e testacei; ed è il pholis vulgaris di alcuni Naturalisti, o il blennius pholis di altri. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 133: Questo pescetto, che voi vedete assai simile al ghiozzo, dai pescatori detto il frate, ha tanto d'ingegno, che gli piaccion l'ostriche sopra ogni altra cosa.
Definiz: § XVII. Frate chiamasi dai pasticcieri una Ciambella di pasta lievita, che si mangia fritta e inzuccherata.
Definiz: § XVIII. Frate chiamano gli stampatori Quel difetto nell'impressione di una pagina, che consiste nell'essere essa pagina dove troppo scura, e dove troppo sbiadita.
Definiz: § XIX. E per Quell'embrice che, fatto a guisa di cappuccio da frate, serve a dar aria e luce ai soffitti. –
Esempio: Papin. Lez. Burch. 71: Per dar lume alle stanze a tetto delle case, che per altro modo aver non lo possono, oltre al farsi sopra 'l tetto una finestra,... che abbaino s'appella, si mette ancora in uno o in più luoghi del medesimo tetto un embrice turato a similitudine di cappuccio, che perciò frate si chiama.
Definiz: § XX. Si usò a designare Una sorta di vaso, per lo più di vetro, adoperato dagli antichi alchimisti. –
Esempio: Ricett. fior. 212: Argento vivo purgato lib. II. Mettilo in vaso da stillare, chiamato frate, il quale sia unito a un altro frate.... Darai lento fuoco al frate dove è l'argento vivo, seguitando così tanto che egli fugga nell'altro frate.
Definiz: § XXI. Uva de' frati, è lo stesso che Uva spina; ed è il ribes uva crispa dei Botanici. –
Esempio: Ricett. fior. 59: Il ribes è una pianta, che.... produce gli acini di sapore acido.... Quello che è oggi in uso per il ribes, che si trova abbondante sul monte della Vernia, chiamato uva de' frati, benchè nelle foglie vi sia qualche differenza, nondimeno pensiamo che si possa usare per il vero.
Definiz: § XXII. Ciliegio del frate, si chiamò una Specie di ciliegio. –
Esempio: Soder. Tratt. Arb. 229: I ciriegi marchiani e duracini resistono al freddo, come quelli del frate e gli agriotti.
Definiz: § XXIII. Fare il frate, dicesi familiarmente di persona, e vale Condurre vita ritirata.
Definiz: § XXIV. Frate sfratato e cavolo riscaldato, non fu mai buono. –
V. Cavolo, § XIX.
Definiz: § XXV. Nasce un frate; è maniera familiare e scherzevole, che usasi quando più persone adunate a conversare, desinare, e simili, tutt'a un tratto si chetano, e restano per alcun tempo in silenzio, quasi manchi loro ogni soggetto di conversazione.
Definiz: § XXVI. Padre guardiano, è cresciuto un frate: Brodo lungo, e seguitate. Dicesi scherzevolmente, in maniera proverbiale, quando in una famiglia o in una brigata, giunge inatteso alcuno che rimanga a desinare, a fine di significare che per la sua venuta non si aggiunge nulla ai cibi che si stanno preparando.
Definiz: § XXVII. Per compagnia prese moglie un frate. –
V. Compagnia, § XLIII.
Definiz: § XXVIII. Sto co' frati e zappo l'orto; è maniera familiare, con la quale si risponde a chi richieda il nostro parere o il nostro concorso per cosa da compiersi insieme con altri, specialmente se di maggiore autorità: e con tal risposta vogliamo significare, che ci rimettiamo pienamente a quello che gli altri sieno per fare, non avendo o non volendo arrogarci una facoltà che ci sembra superiore al nostro grado o condizione, o non volendo darcene briga; e più genericamente vale Lasciar fare a chi ha maggiore autorità di noi. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: E s'io poi sto co' frati e zappo l'orto, Per un'altra ragione ho un altro torto.
Definiz: § XXIX. Io sto co' frati; è maniera familiare, usata a significare che alcuno non risponde a proposito. –
Esempio: Varch. Ercol. 93: Quando alcuno, dimandato d'alcuna cosa, non risponde a proposito, si suol dire: Albanese Messere, o Io sto co' frati, ec.
Esempio: Paolett. Oper. agr. 2, 344: Volete mostrare come e perchè la natura spinga l'uva allo scioglimento, e ne adducete per prova, che le piogge autunnali la snervano. Dove va' tu? I' sto co' frati. Le piogge autunnali sono accidenti,... e se snervano l'uva, non la disciolgon però.
Definiz: § XXX. Rendersi frate, farsi, frate, si usò per Far cosa da disperato, Trascendere a qualche eccesso di disperazione. –
Esempio: Varch. Ercol. 71: Ogni volta che ad alcuno pare aver ricevuto picciolo premio d'alcuna sua fatica, o non vorrebbe fare alcuna cosa, o dubita se la vuol fare o no, mostrando che egli la farebbe, se maggior prezzo dato o promesso gli fosse, si dice: E' nicchia, e' pigola, e' miagola; e se alza la voce e si duole, che ognun senta, si dice scorrubbiarsi, arrangolarsi;... e se continova nella stizza, e mostra segni di non volere o non potere star forte e aver pazienza, si dice: Egli arrabbia;... e brevemente: Rinnegar la pazienza, e rendersi frate, e farsi romito.